Fisiologia
della Vergine:
Nel
segno precedente il raccolto appena fatto dava la gioia del possesso, nella
Vergine, invece, il ciclo naturale prevede una stasi, un riposo, un momento di
riflessione. Il
raccolto,
infatti, non va subito consumato, al contrario, occorrerà stiparlo nei
magazzini per provvedere al futuro. Contemporaneamente è necessario predisporre
ogni cosa affinché il ciclo vegetativo possa riprendere, tenendo da parte i
semi che a questo serviranno. La Vergine li
accumula
dividendo quelli buoni da quelli cattivi per dare all’individuo le risorse
necessarie a compiere un passo avanti, un salto qualitativo nel suo rapporto
con il mistero da cui proviene. Conserva l’utile ed elimina l’inutile, proprio
come l’intestino, organo doppio come doppio il segno
della
Vergine. Questo organo molto sensibile è esposto a coliti o costipazione, gli
psicologi vi leggono il complesso che determina avarizia, derivati quasi sempre
da una somatizzazione di ansie, tensioni e conflitti interiori. Poiché niente
come i malanni intestinali trae giovamento da una
alimentazione
equilibrata e appropriata, per forza di cose, il Vergine si interessa ai
problemi dietetici che tanto posto hanno nella sua vita, giungendo a una vera
competenza sull’argomento. Temperamento nervoso può altresì favorire
l’insorgere di disturbi neurovegetativi che danno al
verginiano
la sensazione di stare sempre male senza poter capire di cosa si tratti. Il
verginiano è molto disponibile ai discorsi sulla salute, tanto che si dice che questo
segno sia legato alla medicina.
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