Fu
l'ottocento il secolo più fortemente segnato da Urano, e da grandi fermenti
rivoluzionari: politici, sociali e culturali. La Rivoluzione francese era
scoppiata durante l'opposizione tra Urano e Plutone, mettendo l'uno di fronte
all'altro l'urgenza di rinnovamento e il potere consolidato, ma poi la
quadratura
tra Nettuno e Plutone accompagnò le illusioni imperiali napoleoniche, con la
diffusione del neoclassicismo, e a seguire le altre rivoluzioni europee. La
rivoluzione industriale, per altro, aumentò il distacco tra arte ufficiale e
popolare, ed anche tra arte e artigianato.
Più o meno in quel periodo, una nuova congiunzione tra Urano e Nettuno favorì la scoperta della fotografia, mentre diventavano popolari tecniche rapide come il pastello o l'acquarello, e si diffondeva l'Impressionismo. La diffusione della fotografia acutizzò questa crisi del realismo, e il
bisogno
di un'arte che non si limitasse più a "riprodurre" il mondo, i
ritratti nobiliari o i paesaggi naturali. Negli anni in cui Urano transitò in
trigono a Nettuno e poi a Plutone, molti artisti, pur partiti
dall'impressionismo, cominciarono a cercare altro. Questo accadeva mentre in
Inghilterra Morris
ribellandosi
alla produzione in serie ed alla tradizione occidentale, intraprendeva quella
riforma delle "arti e mestieri" che doveva sfociare nell’Arte Nuova
di fine secolo, quando una nuova grande congiunzione tra Nettuno e Plutone (che
non avveniva dai tempi del primo concorso fiorentino), segnò il passo della
storia.
Furono
gli anni di Cézanne, di Van Gogh e di altri artisti diversi ma accomunati
dall'insoddisfazione, dalla ricerca smaniosa, dalla solitudine e dal genio (gli
ultimi due nacquero durante la congiunzione Urano/Plutone tra il 1848 e il
1854). Furono loro ad aprire la strada, rispettivamente, alle nuove forme
artistiche del cubismo, dell'espressionismo e del simbolismo
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