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giovedì 28 maggio 2015



4) Linguaggio del corpo:  A Cura dell’Astrologa Rossana

Una voce calda e sensuale, un vocabolario ricco e vario bastano ad affascinare il pubblico? La risposta è... no! Secondo un’indagine condotta dal ricercatore Albert Mehrabian, la comunicazione passa per il 55% attraverso il linguaggio del corpo. Quindi, perché non facilitarsi la vita, imparando a riconoscere e controllare la gestualità? Spiegazioni.

Fare una buona prima impressione
> Il viso: E’ la parte più espressiva del corpo, subito dopo gli occhi. Per dimostrare che si è contenti di un incontro, si invia un messaggio positivo sorridendo. Attenzione a non offrire un sorriso esagerato che può essere percepito come forzato: meglio tenere la bocca chiusa.

> Gli occhi: Si stabilisce un contatto visivo franco e diretto. Se troppo insistente e lungo, puo’ essere interpretato come una minaccia o un bisogno di imporre la propria superiorità. Sfuggente o diretto verso il suolo, viene percepito come un segno di sottomissione, di debolezza o di dissimulazione.

> La stretta di mano: Un esercizio delicato che verrà eseguito guardando il proprio interlocutore negli occhi. Meglio se dinamica, salda e breve, per dimostrare franchezza, carattere ed efficacia.
In compenso, meglio evitare le strette di mano molli che denotano per il 66% delle persone un’assenza di carattere. Per quanto riguarda le mani umide, tradiscono l’
ansia e il nervosismo!
Quando si desidera dimostrare compassione o riconoscenza, si prolunga il contatto.

> La posizione ideale: Seduta ben dritta sulla poltrona, senza incrociare né le braccia né le gambe (sono segnali di chiusura e di rifiuto) e di fronte al proprio interlocutore. Se ti siedi di traverso, indichi che ti senti a disagio. Puoi mettere le mani sulle ginocchia ma senza mostrare i palmi, gesto che tradisce sottomissione o impotenza, e non devi stringere i pugni, perché trasmetti aggressività.
Il territorio del proprio interlocutore va rispettato, meglio evitare di avvicinarsi troppo a lui o di mettere le mani o gli avambracci sulla sua scrivania. Una distanza di 60 cm è la distanza giusta da rispettare.

> L’effetto specchio: più le persone ci sono vicine o vogliono esserlo, più faranno eco ai nostri movimenti. Se lo sorprendiamo ad accavallare le gambe, grattarsi un ginocchio o toccarsi i
capelli quando lo facciamo noi, bingo! E’ un ottimo segno.
In compenso, se arretra sulla sedia, questo dimostra purtroppo che non è interessato..
.
> Una parata amorosa: gli specialisti hanno notato che come gli animali, gli uomini e le donne fanno alcuni gesti che invitano a conoscersi meglio...
Durante una conversazione con una persona di
sesso maschile, una donna non si renderà per forza conto di avvicinare le braccia al busto e di sporgersi in avanti per mettere in risalto la scollatura, o di sistemarsi la maglietta per mostrare il seno. Dal canto suo, l’uomo manderà dei segnali d’apertura stando seduto con le gambe divaricate, i pollici in tasca e le mani distese!

> I movimenti della testa: per incoraggiare una conversazione e dimostrare la propria attenzione, non si deve esitare ad annuire piano e regolarmente. Una leggera inclinazione sul lato basta ad indicare che capisci il discorso del tuo interlocutori e te ne interessi.

La macchina della verità

Smascherare un imbroglione, è possibile! Attenzione, queste indicazioni sono da prendere nel loro complesso. Un gesto solo non basta a smascherare un bugiardo. In compenso, se si accumulano...
> L’auto contatto: a meno che non ci si trovi di fronte a un bugiardo di professione e senza

vergogna, l’autore del « crimine » ha raramente la coscienza a posto. Tenderà quindi, al momento di raccontare i fatti, a toccarsi il viso più del solito. Si metterà la mano davanti alla bocca, come se volesse impedire alle parole di sfuggirgli di bocca, si toccherà il naso (per impedirgli di allungarsi?) e potrebbe passarsi la mano tra i capelli e accarezzarsi nervosamente il mento...

> Non sta fermo un momento: Saltella su una gamba e sull’altra, pesticcia con i piedi, continua a incrociare le gambe, ha il piede che batte per terra... Insomma, desidera una cosa sola: andarsene, e al più presto!


> Gioco di mano, gioco da villano!: Il bugiardo le nasconde dietro la schiena, le mette in tasca o le occupa giocando con le chiavi, con una penna... Secondo Gordon R.Wainwright, specialista della comunicazione, il fatto di esporre i palmi delle mani è un gesto abbastanza frequente presso i bugiardi. Diversamente dal suo primo significato che è l’impotenza, questo gesto vuole attirare la simpatia dell’interlocutore.

giovedì 14 maggio 2015


Chi è il Pesci    A Cura dell’Astrologa Rossana

Come si può definire il carattere dei Pesci? Essi sfuggono , sono fluidi, mutevoli come il mare a cui sono profondamente legati. La loro capacità immaginativa è tale che qualche

volta stentano a separare la realtà dal sogno. E’ meglio non ingabbiare un nativo Pesci, la sua anima nettuniana ha bisogno di spaziare per dar vita a ogni possibile trasformazione. E’ quindi un artista, sognatore e romantico, generalmente sprovvisto di senso pratico e con una certa

confusione di idee. Non chiedetegli atteggiamenti da ragionare, perché per generosità potrebbe tentare di accontentarvi, ma niente è più lontano dal suo modo di essere. Non gradiate che sia tutto negativo nel segno dei Pesci, anzi, il Pesci in realtà riesce a vedere ciò che gli altri non vedono.

Naturalmente non è un tipo d’azione, dalle decisioni fulminee. Ha bisogno di molto tempo per scegliere e forse alla fine preferirà non farlo, perché una scelta già gli sembra un limite. Sentimentalmente, il Pesci è un partner assai affettuoso e romantico che saprà sempre trovare i

gesti e le parole più adatti per esprimere i propri sentimenti. L’individuo pesci vive spesso in una dimensione onirica che gli altri stentano a capire, perché sta al di là delle apparenze. I Pesci sanno dare moltissimo, tanto che spesso qualcuno ne approfitta, ma se sanno dare è perché hanno dentro


di se un mondo così ricco che nessuno potrà loro sottrarre. Molti Pesci, infatti, si dedicano al prossimo in modo professionale, sono medici o infermieri o psicologi. Se in commercio, si occupano di calzature, spesso sono anche ottimi ballerini.     


lunedì 27 aprile 2015

Astrologia e Psicologia a Cura dell'Astrologa Rossana

L'Astro psicologia e'la scienza che parla all'anima attraverso i simboli ed e'orientata alla comprensione del nostro progetto di vita. Essa si avvale dell'interpretazione del Tema Natale che e'la rappresentazione di ciò che abbiamo scelto e prefissato di raggiungere durante il percorso di

questa vita. Sia che crediamo o meno all'esistenza di vite passate,noi ci portiamo dietro l'eredita'e l' inconscio degli avi e della nostra famiglia, e'possibile quindi che alcuni nodi da slegare in questa vita riguardino situazioni da loro vissute nel passato. Parlando in chiave psicologica prendiamo in

esame il Sé che e'l'istanza psicologica da cui prende origine l'Io e che conosce il nostro progetto. Il Sé può far capire all'Io la modalità  per arrivare a comprendere tale progetto. Il Tema Natale e'l'insieme di potenzialità  che possono più o meno essere sviluppate, ciò che potenzialmente

siamo alla nascita e la rappresentazione di quali strumenti abbiamo avuto in dotazione. L'Ascendente rappresenta il punto della nostra nascita,il nostro inizio personale, il primo impatto con la realtà. Il segno dell'Ascendente ci suggerisce la dotazione di partenza. Attraverso la conoscenza dell' Ascendente si arriva con il tempo a conoscere anche il Sole. Il Sole rappresenta il

nostro essere, "il chi sono veramente" mentre l'Ascendente e'la modalità in cui ci siamo riconosciuti per tanto tempo. Il nostro viaggio quindi' non inizia dal Sole ma dall' Ascendente, perché nella prima parte della vita non c'e' consapevolezza e siamo dipendenti dai familiari e dalle regole sociali.

Nell'Ascendente ci sono le qualità visibili in noi e il tipo di energia che abbiamo incontrato alla nascita. In questa energia e' più facile riconoscersi mentre il Sole può rimanere nell'oscurità' per molti anni ovvero...sconosciuto.







domenica 26 aprile 2015

Astrologia e Psicologia 1


                             A Cura dell'Astrologa  Rossana


Astro psicologia: E’ il grande signore degli Abissi, l’energia che ci ricorda che arriviamo dall'unità indifferenziata  e che all'unità dobbiamo ritornare attraverso l’individualità.
Le sue energie sono sottili ma lavorano dalla profondità e dall'essenza del nostro essere per farci

ritrovare quella partecipazione alla vita che già conosciamo anche se non attraverso l’Io.
E’ il senso spirituale, l’unione al di là di tutte le barriere che la coscienza ha dovuto costruire per
riconoscere, definire e separare ciò che prima era confuso e indifferenziato.

Jung parla di “inconscio collettivo” e questo pianeta ben lo rappresenta ricordandoci che siamo molto più simili di quanto pensiamo e che tutti noi abbiamo radici comuni, come le ha la nostra
psiche e che sentiamo la “nostalgia” di questo stato e per questo tendiamo a ritornare ad esso.

Comprendere Nettuno significa conoscere il processo che rende manifesto ciò che non lo è e trascendere l’ordinario, il tempo e lo spazio per  sperimentare la fusione con il divino che è dentro di
noi; significa arrivare ad una graduale assimilazione dei contrari in cui le forze archetipiche vengono

armonizzate in una nuova “forma” che consente alla coscienza di superare le tensioni primitive generando un senso di completezza unico che deriva dalla conquista dell’intelligenza del cuore. E’
l’incontro con il Sé cosmico in cui la coscienza e la vita trovano dimora.

L’Astro psicologia è una disciplina umanistica che nel panorama scolastico mondiale è presente in parecchie nazioni ed è inserita come facoltà universitaria. Da vari anni in Italia l’Astrologia psicologica si sta studiando in un sistema, se così si può chiamare,  autogestito e ‘privato’ con la
speranza di vederla, un giorno, riconosciuta sotto ogni punto di vista affinché, attraverso una preparazione, una formazione vera e propria, la disciplina stessa acquisisca sempre più serietà e credibilità.




giovedì 9 aprile 2015

La rabbia

La rabbia   

Spesso la coppia si forma intorno all’aspettativa illusoria, di uno o di entrambi i partner, di trovare nell’altro il completamento perfetto di se stessi e quando due persone iniziano a frequentarsi c’è il desiderio profondo di conoscere tutto dell’altro, di condividere completamente il proprio passato e il proprio presente, abbattendo ogni confine

personale. Nella fase dell’innamoramento subiamo il fascino del partner, ne siamo quasi rapiti, sentiamo l’urgenza di creare un legame, un complicità che possa assicurarci la sua presenza al nostro fianco e lo facciamo attraverso un processo cognitivo che si sofferma sulle somiglianze e tende a negare le differenze. Ecco perché guardare il mondo con gli stessi occhi diventa una esperienza essenziale, anche se illusoria.

























Il conflitto

Tutti pensano che provare rabbia e litigare all’interno di una relazione sentimentale non abbia a che
Vedere con l’amore e che il conflitto sia, anzi, il sintomo che la coppia sta per scoppiare ma la realtà è ben diversa: è un modo funzionale per riconoscere e ritrovare la propria individualità all’interno del rapporto in termine di esigenze , ed emozioni. La collera e il conflitto possono, dunque, essere un’opportunità di evoluzione perché la vita della

coppia è fatta di diverse fasi in cui l’equilibrio viene rinnovato proprio grazie ai conflitti, voler discutere di quello che non ci piace e non va più bene nella relazione significa, infatti, che stimiamo l’altro come un valido elemento di confronto e che ci teniamo a trovare un nuovo equilibrio insieme

Tutti pensano che provare rabbia e litigare all’interno di una relazione sentimentale non abbia a che
Vedere con l’amore e che il conflitto sia, anzi, il sintomo che la coppia sta per scoppiare ma la realtà è ben diversa: è un modo funzionale per riconoscere e ritrovare la propria individualità all’interno del rapporto in termine di esigenze , ed emozioni. La collera e il conflitto possono, dunque, essere un’opportunità di evoluzione perché la vita della

coppia è fatta di diverse fasi in cui l’equilibrio viene rinnovato proprio grazie ai conflitti, voler discutere di quello che non ci piace e non va più bene nella relazione significa, infatti, che stimiamo l’altro come un valido elemento di confronto e che ci teniamo a trovare un nuovo equilibrio insieme.



























Il conflitto

Tutti pensano che provare rabbia e litigare all’interno di una relazione sentimentale non abbia a che
Vedere con l’amore e che il conflitto sia, anzi, il sintomo che la coppia sta per scoppiare ma la realtà è ben diversa: è un modo funzionale per riconoscere e ritrovare la propria individualità all’interno del rapporto in termine di esigenze , ed emozioni. La collera e il conflitto possono, dunque, essere un’opportunità di evoluzione perché la vita della

coppia è fatta di diverse fasi in cui l’equilibrio viene rinnovato proprio grazie ai conflitti, voler discutere di quello che non ci piace e non va più bene nella relazione significa, infatti, che stimiamo l’altro come un valido elemento di confronto e che ci teniamo a trovare un nuovo equilibrio insieme

Tutti pensano che provare rabbia e litigare all’interno di una relazione sentimentale non abbia a che
Vedere con l’amore e che il conflitto sia, anzi, il sintomo che la coppia sta per scoppiare ma la realtà è ben diversa: è un modo funzionale per riconoscere e ritrovare la propria individualità all’interno del rapporto in termine di esigenze , ed emozioni. La collera e il conflitto possono, dunque, essere un’opportunità di evoluzione perché la vita della

coppia è fatta di diverse fasi in cui l’equilibrio viene rinnovato proprio grazie ai conflitti, voler discutere di quello che non ci piace e non va più bene nella relazione significa, infatti, che stimiamo l’altro come un valido elemento di confronto e che ci teniamo a trovare un nuovo equilibrio insieme.






















A Cura dell'Astrologa Rossana