Cos’è la Personalità ?: A cura dell’Astrologa
Rossana.
Generalmente con questo nome
si intende quel complesso di caratteristiche per cui un uomo o una donna escono dall'anonimato, e si impongono all'attenzione dell’ambiente circostante per il
modo in cui agiscono, si comportano, per quello che dicono, per come vestono.
Tuttavia la personalità non coincide necessariamente con l’eccentricità. Nel
mondo dello spettacolo non è raro il caso che
nell'aspirante divo si
costruisca, a freddo, a tavolino, per opere di esperti, conoscitori del mercato
e delle attese, consce e inconsce, del pubblico, una personalità clamorosa e la
imponga all'interessato il quale, si adatta a portarla, sacrificandole il suo
vero ( Io ) E’ qui abbiamo stramberie varie, un parlare curioso, un cocktail
eterogeneo di diversità assortite che mira, a seconda della circostanze,
all'esplosivo o al
colossale. Viene confezionata la maschera e applicata inesorabilmente al volto
dell’uomo: il suo successo può esserci, e anche grande; tuttavia, col decadere
dell’attenzione per quella maschera, il successo che ad essa era così
strettamente e intenzionalmente legato, tramonta esso pure. La contraffazione,
l’alterazione, non pagano, sulla lunga distanza, con il tempo il trucco si
scopre, l’imbroglio puzza. (
Persona ) è parola di origine etrusca, poi passata nella lingua latina. Il suo
primo significato ( è singolare registrarlo ) vale ( maschera ) è dunque parola
legata al gergo teatrale. C’è, così, la persona, tragica e la comica, quella
del vecchio spilorcio, del giovane libertino. dello schiavo scaltro, della.
flautista dal tumultuoso passato. L’uso della maschera risponde a varie
esigenze, prima delle quali
quella di rendere immediatamente riconoscibile al pubblico quel tipo
particolare di uomo o di donna sulla scena, in tipo fisso. Stabilita la
maschera, si , si stabilivano anche automaticamente il modo di fare, il linguaggio, le
caratteristiche psicologiche principali. E’ curioso che in quel regno della
finzione verità che è il nostro teatro, ora che le maschere sono state-
e da secoli- soppresse,
spesso si guardi al volto di un attore o di una attrice come all’antica
maschera. Si sente dire: che maschera espressiva, o al contrario, con quella
maschera è adattissimo alla tragedia. Il modo di fare, di comportarsi di un
soggetto, e soprattutto i sentimenti che traspaiono dal suo volto vengono
percepiti come in sintonia, simpatica, o in contrasto con quelli di
determinati personaggi. Come
la persona- maschera fosse l’uomo. E’ questo il cuore del problema. Se la
maschera del divo viene costruita e imposta,
come un quid fasullo ma che si pensa conveniente per un certo periodo, e
gli si dà una personalità che, quale che sia, certamente non gli appartiene, e
che dunque, giustamente, col tempo cade, la personalità di cui parliamo noi,
quella
autentica, non è altro che
la rivelazione della maschera personale di ciascuno. La personalità falsa
giunge all'esterno e mortifica la libertà del singolo, quella vera giunge dall'intimo dell’uomo ed esalta la sua libertà. E’ come ciascuno è, nel bene e
nel male, simile ad altri, ma identico solo a se stesso, così ognuno ha la sua
maschera inconfondibile, che la porta agevolmente, senza soffrirne ( al
contrario ) dalla nascita alla morte. E’, ovviamente, il modo di parlare,
camminare, sentire, ridere, soffrire.
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