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giovedì 14 maggio 2015



Chi è l’Ariete      A Cura dell'Astrologa Rossana

Ora vorrei parlarvi della disciplina che studia le funzioni dei viventi.
il momento della nascita dell’Ariete è quello in cui la natura si risveglia. Una grande forza cosmica, un grande fuoco danno ondate di linfa a milioni di gemme e germogli che si

aprono faticosamente la strada nella terra per giungere alla luce: sbocciano i fiori, cantano gli uccelli; le forze magnetiche del Sole, della Luna e degli Astri, combinate fra loro, inducono nei corpi un più rapido scorrere della linfa, e di questo grande risveglio cosmico, di questa immensa energia

creatrice i nativi Ariete portano una chiara impronta, la loro energia vitale è possente, dunque, ma non inesauribile, come preferiscono credere di solito i nativi, consumando le loro risorse fino all'inverosimile
, in effetti è il cervello, la testa, retta da Marte, signore dell’Ariete, l’organo più

agguerrito, il centro della sua vitalità. Così, come è l’organo più agguerrito, il cervello è anche il punto più debole, perché logorato spesso dall'eccesso di attività. Eppure l’Ariete rifiuta molto spesso l’idea di potersi fermare o ammalare, e se proprio cade malato, la sua volontà di reagire sarà

tanto potente da consentirgli in effetti di spettacolose riprese. Ma tale capacità può tramutarsi in un errore dalle gravi conseguenze, perché talvolta anche ad un Ariete occorre tempo per guarire veramente. I problemi di salute che questo nativo si trova generalmente ad affrontare sono di tre


tipi, tutti legati alla simbologia del segno, alla testa, al cervello, al sangue e al ferro. Gli Arieti sono individui a sangue caldo e, quindi, manca loro la freddezza necessaria in taluni casi di pericolo.

lunedì 27 aprile 2015

arte e astrologia 2



Giove si congiunse a Saturno nel 1940, e l'anno dopo Saturno si congiunse ad Urano... l'esplosivo Urano. In quello stesso anno,  la costruzione della bomba atomica ebbe inizio Non fu inizio, come sappiamo, ma fine; o meglio l'inizio della fine. I nazisti avevano già bandito l'arte moderna ed esiliato

o perseguitato gli artisti che la rappresentavano; la guerra fece il resto. E la seconda guerra, a differenza della prima, fu davvero "mondiale", perché scosse, offese e ferì l'anima del mondo, e non solo l'esistenza collettiva.


Fu, in un certo senso, un nuovo Rinascimento, che in comune con il primo ebbe il recupero dei valori "classici" intesi non come imitazione ma come corrispondenza al proprio tempo, ma che proprio per questo fu anche qualcosa di assolutamente diverso. Il Rinascimento, con la scoperta della prospettiva, aveva introdotto un nuovo modo di guardare la realtà; ora, l'arte suggeriva l'esistenza di una nuova realtà, esprimibile solo attraverso simboli: "forme di

pensiero" o "emozioni musicali" Già Picasso aveva parlato di un'arte che "costruisse" e non più "copiasse", invocando la necessità di guardare il
mondo con "gli occhi della mente"; e in effetti fu un'arte squisitamente mentale, la sua, così come ultra-mentale, si potrebbe dire, fu l'arte di Dalì e il surrealismo in genere. L'astrattismo fu invece un'arte spirituale, che andando oltre l'apparenza sensibile investigava sul mistero dell'essere e sul suo senso più profondo.

Questo è il testimone che quella generazione di artisti consegnò alle generazioni future, ma che poi fu disperso, potarlo o accantonato nell'illusione progressista degli ultimi cinquant'anni. Ora, all'alba della nuova Era, ci si accorge che manca qualcosa, e lo si cerca. Auguriamoci che una nuova arte sappia ritrovare quel testimone, e anti.